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Giovanni Gnifetti (1801 Alagna – Saint-Etienne, Francia 1867) - parroco e alpinista
Giovanni Gnifetti (1801 Alagna – Saint-Etienne, Francia 1867) - parroco e alpinista
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Nacque ad Alagna il 2 aprile 1801, da famiglia non modesta; seguì gli studi superiori presso il seminario di Gozzano e nel 1823 fu ordinato sacerdote. In seguito, tra il 1830 e il 1834 venne nominato cappellano, vice-parroco e poi parroco di Alagna, parrocchia che resse per tutta la vita. Fu un sacerdote benvoluto dai parrocchiani, promosse l'istruzione, favorì il mantenimento e lo studio della lingua walser, sostenendo al contempo la diffusione del progresso sociale ed economico. In contrasto con la tradizionale diffidenza verso gli stranieri, incentivò il nascente turismo alpino, accompagnando alpinisti anglosassoni in escursioni e salite, stimolando i suoi compaesani alla costruzione di alberghi, al miglioramento delle comunicazioni stradali e stendendo progetti di una guida turistica alle bellezze della Valsesia, di cui le sue "Nozioni topografiche del monte Rosa" altro non furono che un abbozzo compiuto.
Don Giovanni Gnifetti, si segnalò per alcune prime sulle cime del Monte Rosa durante la prima metà del XIX secolo. L'obiettivo del parroco era di raggiungere una delle più alte vette della montagna, conosciuta oggi come Signal Kuppe dagli svizzeri e come Punta Gnifetti dagli italiani, a 4559 metri d'altezza. Tale vetta è ben visibile dal lato valsesiano del Monte Rosa, essendo una delle più elevate di tale gruppo montuoso. Gnifetti fallì l'ascesa per tre volte nel 1834, nel 1836 e nel 1839.
In compagnia di sette persone (tra loro vi erano i suoi due nipoti Giuseppe Farinetti, teologo e Giovanni Giordani, medico) di cui due portatori, il 9 agosto 1842 don Gnifetti conquistò la vetta che porterà il suo nome, piantandovi una bandiera rossa: il "segnale" lasciato a testimonianza del raggiungimento della cima e dal quale deriva il nome tedesco della punta Gnifetti (Signal Kuppe, cioè cima del segnale). Negli ultimi anni della sua vita ebbe modo di soddisfare il desiderio di conoscere paesi diversi: compì il giro intero del Monte Rosa, si recò a Milano, ma sfortunatamente riuscì a raggiungere Parigi, dove era stato invitato per l'esposizione internazionale: morì dopo breve malattia a S. Etienne il 20 ottobre 1867. I suoi resti furono traslati ad Alagna un secolo dopo e tumulati nel luglio del 1967 sulla Punta Gnifetti.
Oggi la punta Gnifetti ospita la capanna Regina Margherita, il più alto rifugio d'Europa. A don Giovanni Gnifetti è stato anche dedicato il rifugio Gnifetti, a 3647 metri, lungo il percorso per salire da Alagna alla capanna Margherita
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