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Oratorio di Sant’Antonio da Padova (Resiga)
Oratorio di Sant’Antonio da Padova alla Resinga "Zar Sogu"
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Descrizione
Nella relazione della sua visita pastorale effettuata nel 1641 il vescovo Tornielli scrive che nel settembre del 1640 un'alluvione travolse l’antica chiesetta di S. Bartolomeo con tutte le suppellettili: egli la collocava in località Ca' di Giacomo (Giacomolo??) Altre fonti citano la stessa cappella in località Pe' d'Otro e riportano che una frana causata dall'alluvione provocò la morte di una donna che non si riuscì mai a disseppellire. L’attuale oratorio della Resiga potrebbe aver sostituito quello antico, ma il Santo venerato è S. Antonio da Padova. Le case della frazione sono tutte datate intorno al 1610, ma molti travi di recupero testimoniano che l’insediamento è precedente. Nel 1712 il parroco di Alagna Antonio Degasparis faceva costruire a sue spese il nuovo oratorio provvedendolo di campane, paramenti e reddito. Nel 1772 commissionò anche la pala d'altare, raffigurante appunto Sant'Antonio da Padova con lui stesso all’ età di 38 anni, genuflesso ai suoi piedi. All’interno è da rilevare la volta a spicchi dell’abside, l’armadio della sacrestia che conserva ancora tracce dell’antica pittura e gli angeli ai lati della balaustra, purtroppo un po’ rimaneggiati. La messa solenne viene celebrata il 13 giugno e un tempo era dedicata a tutte le “massere” che subito dopo la funzione si sarebbero recate sugli alpeggi. Nel 1888 un altro grosso evento calamitoso, una valanga staccatasi dal vallone d’Otro, colpiva la frazione. Vi furono coinvolti l’oratorio e la casa vicina. Fino a pochi anni fa era ben visibile sul muro posto verso nord, il livello cui era giunta la neve, indicato da una croce di ferro che ora è stata ritirata. La facciata della chiesetta è bene affrescata e vi sono rappresentati S. Antonio, l'umiltà e la castità.
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